Film franco-svizzero-polacco del 1993,
diretto da K. Kieslowski. Interpreti principali: J. Binoche, B. Régent,
F. Pernel. Julie (Binoche) perde in un incidente automobilistico il marito,
compositore, e la figlia. Distrutta dal dolore si chiude in un profondo
isolamento, garantito dal suo trasferimento in un appartamento di Parigi e
dall'uso di uno pseudonimo. L'incontro con una vicina di casa (Pernel) e la
vicinanza dell'assistente del marito (Régent), da sempre innamorato di
lei, la obbligano a riaprirsi alla realtà, della quale scoprirà
vicende e segreti (il tradimento del marito e la gravidanza dell'amante del
marito) che la sproneranno a ricominciare a vivere terminando il concerto
lasciato incompiuto dal marito. Il film si conclude con le immagini
dell'ecografia del nuovo figlio di Julie. Primo film di una trilogia (con
Tre
colori - Film Bianco e
Tre colori - Film Rosso) dedicata dal regista
ai colori della bandiera e ai tre concetti che furono motto della Rivoluzione
francese prima, della Repubblica francese poi (libertà, uguaglianza,
fraternità),
T. è legato al tema della libertà,
intesa come totale possibilità di amare senza vincoli posti dal passato
(la cui veridicità può essere a tratti negata) o da se stessi. La
pellicola, capace di un coinvolgimento emotivo progressivo e intenso, venne
premiata a Venezia con il Leone d'oro
ex aequo con
America oggi e
con la coppa Volpi alla protagonista femminile.